lunedì 2 maggio 2016

20 ragazze per me posson bastare


Frugando in rete trovi un sacco di notizie curiose e divertenti, solo che a volte, a metterle assieme possono sembrare anche un po’ contrastanti e alla fine non sai mai che pesci prendere. Nel vero senso della parola.
Vengo e mi spiego. Partiamo dalla prima.
Uno studio canadese, eseguito su un campione di 3.000 individui di sesso maschile  afferma che se un uomo abbia avuto almeno venti partner sessuali (rigorosamente donne, per cui lo studio riguarda unicamente gli etero), vede ridurre considerevolmente le probabilità di cancro alla prostata. Immagino che in questo preciso momento molti iniziano a farsi i conti per vedere se rientrano o meno nella media. Ma se siete arrivati a diciannove, non cercate disperatamente la ventesima, perché  magari la statistica vale anche per voi, non è che dovete per forza raggiungere il numero prefissato dall’indagine statistica. Diciamo che una ventina dovrebbe essere un campione abbastanza significativo da mettervi al riparo da una delle malattie più temute dall’universo degli stalloni di tutto il mondo.
"Matto, quello è proprio matto perchè forse non sa che posso averne una per il giorno, una per la sera", fino ad arrivare alla somma prevista. Vabbè, insomma, ci siamo capiti.
Sullo stesso argomento (rapporti sessuali, stiamo parlando di questo) emerge un altro dato, di segno leggermente diverso dal precedente. Troppi orgasmi maschili potrebbero far male, in particolare agli occhi. Proprio come ci dicevano quando eravamo piccoli, che toccando troppe volte il pistolino succedeva che si poteva perdere la vista. Lo dicevano per scoraggiarci, ma sembra, invece, che un ventinovenne si sia presentato al pronto soccorso poiché, mentre aveva un rapporto sessuale, abbia eseguito la cosiddetta “manovra di Valsava”. No, nessuna pratica sado-maso, bensì quella operazione che facciamo allorchè dobbiamo compensare la pressione nelle orecchie, ad esempio salendo in montagna. Ebbene, sembra che questa manovra, fatta durante un orgasmo, può causare un repentino aumento della pressione venosa nella retina, e può portare (come è stato nel caso del ragazzo), alla rottura dei vasi sanguigni e ad una retinopatia emorragica. Fortunatamente per il ventinovenne, dopo qualche tempo la guarigione è arrivata spontaneamente. I medici che hanno analizzato il caso però sottolineano come sia importante considerare anche l’attività sessuale come causa delle patologie dell’occhio. Insomma, occhio all’attività auto propulsiva.
Ultima notizia per i più raffinati cultori dell’eros, stavolta finalizzato ad una giusta causa: il kilt (il famoso gonnellino scozzese che portano gli uomini delle Highlands) migliora la fertilità maschile. E già, perché sembrerebbe che l’indumento creerebbe un ambiente fisiologico ideale, mantenendo la temperatura scrotale ottimale per una spermatogenesi robusta e di buona qualità. Per cui, secondo il ricercatore olandese autore della curiosa ricerca, il kilt è l’indumento ideale per gli uomini che hanno deciso di concepire un figlio.
Allora, riepilogando: va bene fare gli sciupafemmine perché la cosa riduce le possibilità di tumore alla prostata, ma meglio evitare il ricorso a pratiche troppo strane ardimentose e lasciare che la natura faccia il suo libero corso per arrivare all’apoteosi dei sensi.
E se poi volete crescere e moltiplicarvi, ebbene indossate un bel kilt originale scozzese: i vostri figli nasceranno sani e robusti. Che importa se per un po’ vi vedono andare in giro con una gonnellina a quadrettini colorati?  Non c’è niente di peggio che giudicare un uomo dalle apparenze, senza sapere il segreto che porta dentro. Anzi sotto.

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