venerdì 31 luglio 2015

Fotografie scritte



Già, una stilografica. Segno di un tempo che quasi non c'è più.
L'inchiostro sostituito da quadratini bianchi da pigiare piano, che poi, magicamente, diventano parole.
Invece l'uso della penna è un'arte prima di tutto amanuense. Dopo aver imparato a scrivere, dovevi anche scrivere bene, che è un'operazione di per sè artistica. Indipendentemente da cosa scrivi.
E' artistico perfino compilare la lista della spesa, se ci metti attenzione, e dedizione.
Un etto di macinato, due filoni di pane.
C'è quello strano e personalissimo modo di impugnare la penna con tre dita - pollice, indice, medio - e poi iniziare questo strano rito di muovere e roteare e piegarla sulla carta fino a formare una serie di segni che, accostati uno all'altro - al massimo separati ogni tanto da un piccolo spazio - davano il senso compiuto alla frase.
Era un fenomeno così individuale, soggettivo, che a volte chi leggeva doveva interpretare quei segni, messi così, a seconda del proprio gusto, del proprio stile.
Oggi invece.. tic, tic, tic, barra spaziatrice, tic, tic, tic.
Non c'è più bisogno di interpretare la scrittura, tutto uguale, tutto omologato, nessuna possibilità di non capire cosa c'è scritto.
Va bene lo stesso, c'è solo un pò meno fantasia, meno tecnica, il polso non si piega, non rotea per fare curve, punti, virgole, segmenti orizzontali sulle "t" o nelle "z", e via discorrendo.
Quelli che scrivono un sacco di parole che poi raccontano delle storie si chiamano "scrittori", e poi quando sono bravi qualcuno sente di contraddistinguerli ancora meglio, dicendo: "con la S maiuscola".
Poi ci sono quelli che scrivono un pò meno parole, sono più descrittivi, più esatti per così dire, e parlano di cose meno allungate nello spazio e nel tempo.
Li chiamano poeti. In genere, non distinguono tra iniziale maiuscola e minuscola, come se fosse che tutti hanno una loro precisa qualità.
Cosa raccontano i poeti? Raccontano storie anche loro, certo.
Solo, sono storie più piccole, ma sempre intense, forti.
Per il fatto di essere brevi, devono avere una cura ancora più puntuale delle parole usate.
I poeti sono, innanzitutto, dei ricercatori di parole, poi anche di sensazioni.
Il poeta fa una fotografia, lo scrittore fa un album di fotografie.
Il poeta fa un cortometraggio, lo scrittore un lungometraggio.
Il poeta é la sintesi, lo scrittore é l'analisi.
Il poeta ti porta in un luogo, lo scrittore ti porta attraverso una moltitudine di luoghi.
Il poeta é un centometrista, lo scrittore un maratoneta.
Due mondi diversi, ciascuno con la propria, ineluttabile identità.