venerdì 11 dicembre 2015

Il Segreto di Babbo Natale


Quando arrivò la sera del 24 dicembre Leonardo non riusciva a prendere sonno. Aveva sette anni e dal giorno di Natale dell’anno prima continuava a ripetere a se stesso che quello era un momento che non si poteva perdere.
La venuta di Babbo Natale dentro casa era un avvenimento troppo importante per lasciarselo scappare. Non era il regalo in sé, che pure aveva aspettato per alcuni mesi, ma il sonno non gli veniva perché troppo grande era il desiderio di vedere l’uomo più importante della sua vita dopo il padre, intrufolarsi in casa - non aveva ancora capito bene da dove - e lasciare qualche pacchetto per lui e suo fratello.
Un anno prima, era ancora troppo piccolo per capire. Era andato a letto la sera del 24 dicembre, dopo aver fatto gli auguri alla mamma ed al papà, e il mattino dopo aveva trovato sotto l’albero un pacco grande per il fratello maggiore e uno più piccolo dove c’era scritto il suo nome.
La mamma aveva dovuto fargli controllare che su quel pacco il nome fosse proprio il suo, che era veramente indirizzato a lui e che non c’era nessun errore. L’indirizzo era quello, la casa era quella, e quando Leonardo aprì il pacco, tutto contento di essere stato nei pensieri di Babbo Natale, trovò effettivamente quello che aveva chiesto. Aprì la scatola con le sue piccole mani, scartò prima l’involucro di carta con i disegni delle renne, poi il cartone che ricopriva il dono, non capì immediatamente come si facesse a farne uscire il contenuto.
Per quello che lo riguardava, il regalo poteva essere contenuto anche in una busta bianca di plastica, tipo quelle che la madre portava a casa dal supermercato, aprivi la busta ed uscivano caramelle, panini, e tutto quanto, senza troppe difficoltà.
E fu così che, da quel preciso momento, una domanda gli era scattata prepotente come il desiderio di riceverlo: come faceva Babbo Natale ad azzeccare tutte le case e tutti i regali per tutti i bambini che glieli chiedevano?
Così fin dal Natale passato questa domanda gli frullava per la testa, senza che riuscisse a trovare una risposta. Qualcuno gli doveva dare una mano.
Il giorno dopo, sperando di risolvere l’enigma, decise di chiedere al fratello maggiore. Pensò che lui, di ben tre anni più grande, certamente ne doveva sapere di più.
- Senti Michè, ma tu come te lo spieghi il fatto di Babbo Natale?
- Quale fatto Leonà?
- Cioè che Babbo Natale arriva puntuale a casa di tutti i bambini, non sbaglia mai un regalo, ma come fa? Pensa a tutti i bambini del mondo, ma qual è il suo segreto per arrivare in tempo a consegnare tutti i regalini?
Michele lo guardò, sorridendo, e non rispose e se ne andò senza dargli alcuna risposta.
Questo silenzio aumentò ancora di più la sua curiosità.
Cosa c’era in Babbo Natale che non si poteva sapere? Perché nessuno gli dava una risposta?
Da quel momento si mise in testa che doveva scoprirlo, e spesso chiedeva al padre o alla madre: Quanto manca per arrivare a Natale?
I genitori pensarono che il bambino facesse quella domanda per avere un altro regalo, non immaginavano nemmeno lontanamente che a lui non interessava tanto il dono di Natale: lui adesso voleva il regalo più grande: scoprire il vero Segreto di Babbo Natale!