giovedì 10 gennaio 2008

Veltroni e il turismo

Quello che stupisce nelle recenti interviste che Walter Veltroni ha recentemente rilasciato prima a Fabio Fazio (Che Tempo Che Fa - Rai 3) e poi a Enrico Mentana (Matrix - Canale 5) è che quando le domande iniziano a spostarsi sui temi dello sviluppo economico e sulle prospettive di crescita, il Sindaco di Roma inizi a parlare di turismo. In entrambe le interviste Veltroni ha snocciolato dati e risultati conseguiti durante il suo mandato nella Capitale, presentando il turismo come la più importante risorsa a disposizione, sulla quale ha innestato in modo strategico le politiche di sviluppo di una grande città come Roma. Veltroni ha parlato di PIL, ha parlato di servizi per i cittadini, ha parlato del funzionamento di una città, del suo necessario ammodernamento per migliorare la qualità della vita dei cittadini, dei grandi progetti che l’hanno investita e la stanno investendo, ha parlato della Festa del Cinema, e in ogni passaggio il riferimento al turismo era chiaro, netto, limpido. Il turismo oggi è la prima e più importante industria in Italia e a livello locale è - o può essere - la più importante risorsa per avviare percorsi di sviluppo e di crescita non solo economica ma anche sociale. La vera industria oggi è il turismo, che produce il 14% del PIL in Italia e che ha un effetto moltiplicatore, nell’indotto, superiore a quello degli altri settori produttivi. E' il settore che da solo muove un sesto dell’economia italiana (ma in alcune regioni e in alcune aree arriva a rappresentare oltre il 30% del PIL ed è il vero fattore strategico di sviluppo).
Se si parla di industria, le categorie interpretative nel dibattito pubblico sono quelle dello sviluppo compatibile, dell’innovazione, della competitività. Se parliamo di turismo l’unica categoria interpretativa con la quale ci si confronta e che in queste ultime settimane ha largamente dominato le pagine dei quotidiani locali è “la regolazione”, i flussi controllati, la “tassa
turistica". Dopo decenni siamo ancora alla “capacità di carico”, al contingentamento, alla quantità sulla qualità? E l’innovazione e la progettualità dove sono? Dov’è il dibattito sulla potenzialità innovativa che il turismo ha sviluppato nelle più importanti e vitali città europee? Dov’è il dibattito allargato sul ruolo competitivo di Potenza, della Basilicata, sulla strategicità del suo mercato turistico e sulla capacità di attrarre in modo specifico, mirato, qualitativo? Ci sono, certo, politiche connesse alla promozione del territorio, ma siamo sicuri che siano indirizzate sulla strada giusta? Ne parleremo nei prossimi interventi. Il turismo va supportato, non sopportato.