giovedì 22 ottobre 2015

Cosa possono fare i cittadini per lo stato?



Caro Presidente, era bella e suggestiva quella sua frase, citata da ogni generazione di politici e politicanti dagli anni 60 ad oggi, che recitava: "Non chiederti cosa l'America può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per l'America". Un aforisma che è stato adottato come simbolo per molte democrazie occidentali. Nulla da dire sul principio, che inneggia ancora oggi alla capacità del cittadino di rendersi protagonista di una vita più attiva e collaborativa senza pretendere l'assistenzialismo a cui specie in certe latitudini del mondo siamo tristemente abituati.
Bene Sig. Presidente, lei non lo sa, ma le vorrei dire che il mondo è cambiato. Quei paesi che avrebbero dovuto esportare la democrazia sono vittime di sistemi di governo capestro nei quali i cittadini sono stati infilati a testa in giù come bottiglie vuote per scolarne il sangue fino all'ultima goccia, costringendoli a dare molto di più di quello che viene loro restituito in termini di servizi e di assistenza che una democrazia normale dovrebbe garantire.
Poi c'è quel paese, l'Italia - se lo ricorda? - nel quale il suo aforisma continua ad essere sulla bocca di molti governanti, ma il punto è che loro, per primi, si considerano al di sopra di qualunque sforzo che quotidianamente chiedono ai loro cittadini, determinando una frattura sociale che oggi è diventata abissale. 

Caro Presidente, lei al mondo manca. Non solo per la sua dialettica o per le sue abilità diplomatiche, ma per il suo esempio. Lei che si è battuto per un benessere più largamente distribuito, lei che combattè la discriminazione razziale, lei che ispirò una istruzione allargata anche ai poveri, oggi sarebbe deluso da questo mondo.
Già, l'esempio. In Italia non solo la classe politica non ha la minima intenzione di fare nemmeno una piccola parte dei sacrifici che chiede al popolo, ma continua a non rinunciare a una serie impressionante di privilegi e bonus alla cui notizia lei oggi impallidirebbe forse anche di più dello sbarco nella Baia dei Porci. Ma lo sa che in Italia il presidente di una piccola provincia autonoma italiana (Bolzano) prende oltre trentamila euro in più dell'attuale Presidente Obama? Lo sa che un ex deputato della repubblica italiana, Clemente Mastella, per tornare a svolgere la vita che faceva prima di entrare in politica, ha ricevuto un assegno di oltre 300.000 euro? Lo chiamano "assegno di reinserimento nella vita sociale". Ma a lei sembrerebbero normali queste situazioni?
Caro Presidente vorrei dirle che oggi la sua frase non varrebbe più. I cittadini non devono chiedersi cosa possono fare per lo stato in cui vivono perchè quello stato, dei loro diritti, delle loro condizioni personali e dei loro problemi non se ne infischia più e continua a fortificare i privilegi delle persone che lo governano.
Caro JFK, ci vorrebbe una Dallas al contrario, ma so che questa frase non si deve dire poichè inneggia alla violenza, e poi forse le darà un certo dispiacere.
E allora la saluto con una cosa più amena: ci saluti Jacqueline e dia un bacio a Marylin.

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